L'Inghilterra, da tempo, si confronta con una carenza di professionisti nel settore odontoiatrico. Questa situazione ha spinto molti dentisti stranieri a considerare un trasferimento, anche temporaneo, per fare un'esperienza lavorativa all'estero. Le agenzie di risorse umane pubblicano costantemente offerte di lavoro per personale odontoiatrico qualificato proveniente da diversi paesi europei, attratti dalle prospettive offerte dalla Gran Bretagna.
Le opportunità possono apparire allettanti: stipendi annui tra le 60.000 e le 70.000 sterline, la possibilità di collaborare sia con il servizio sanitario nazionale (NHS) che con studi privati, la libertà di scegliere la zona del Regno Unito in cui esercitare, il tipo di orario di lavoro (full-time o part-time) e il tipo di impegno richiesto. Di fronte a queste prospettive, la tentazione di preparare le valigie e partire è forte. Ma è davvero tutto così semplice come sembra? Qual è l'iter da seguire e quali sono i requisiti necessari per esercitare la professione di dentista in Inghilterra?
Il primo, e forse l'unico, ostacolo significativo da superare è l'iscrizione al General Dental Council (GDC), l'ente che nel Regno Unito svolge le funzioni dell'Ordine professionale. Per legge, tutti i dentisti, igienisti e ortodontisti che desiderano lavorare nel Regno Unito devono essere registrati al GDC e possedere il numero di iscrizione per poter esercitare legalmente la professione.
Le regole per l'iscrizione variano a seconda del paese di provenienza. Per i cittadini dell'Unione Europea (UE) o, più precisamente, dello Spazio Economico Europeo (SEE), che include anche Svezia, Islanda, Svizzera, Cipro e Malta, il riconoscimento delle qualifiche professionali è automatico, previa dimostrazione di aver conseguito la qualifica necessaria nel proprio paese. Nello specifico, per l'Italia è richiesto il diploma di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria e il diploma di abilitazione all'esercizio della professione odontoiatrica.
La richiesta di iscrizione al GDC può essere effettuata tramite il sito web ufficiale (www.gdc-uk.org), dove sono disponibili informazioni dettagliate e un questionario da compilare per avviare la procedura. Il modulo richiede diverse informazioni, sia personali che relative al percorso formativo. Oltre alla compilazione del questionario, è richiesto il pagamento di una quota di iscrizione annuale (circa 400 sterline, variabile in base al mese di iscrizione), che dovrà essere rinnovata ogni anno di lavoro in Gran Bretagna. È importante notare che tutti i documenti richiesti devono essere presentati sia in originale che in traduzione in lingua inglese.
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Una volta ottenuta la registrazione al GDC, si riceve un numero di iscrizione che permette di esercitare la professione in studi privati nel Regno Unito.
Per poter lavorare con il National Health Service (NHS), il servizio sanitario nazionale britannico, è necessario iscriversi a un Primary Care Trust (PCT). I PCT sono centri diffusi su tutto il territorio, autorizzati dal servizio sanitario nazionale, che si occupano di servizi sanitari e odontoiatrici, garantendo un livello di prestazioni adeguato a tutelare e migliorare la salute della popolazione locale.
Per l'odontoiatria, ogni PCT stabilisce un limite di trattamenti che ogni dentista è abilitato a svolgere ogni anno (in genere, circa 6000 Unit of Dental Activity - Uda), retribuiti con circa 8000 sterline al mese, comprensivi di tutte le spese.
Sia per l'iscrizione al General Dental Council che per l'inserimento nelle liste del Primary Care Trust, è fondamentale dimostrare di possedere una conoscenza sufficiente della lingua inglese. A tal fine, sono validi i certificati ottenibili in Italia, come IELTS, TOEFL o BEC.
Per completare la domanda di iscrizione al GDC, è necessario presentare una serie di documenti, tra cui:
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La decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione Europea (Brexit) ha reso più complessa la procedura per i cittadini europei che desiderano lavorare in UK. A partire dal 2021, è necessario ottenere un visto lavorativo nella maggior parte dei casi.
I requisiti per ottenere un visto lavorativo variano in base al tipo di lavoro che si andrà a svolgere, ma alcuni requisiti sono comuni a tutti i lavoratori:
Il processo di richiesta del visto inizia con l'autenticazione presso l'immigrazione britannica. Il modo più semplice è scaricare l'applicazione "UK Immigration ID Check" sul proprio telefono cellulare e caricare il proprio passaporto e una fotografia. In alternativa, è possibile identificarsi recandosi di persona presso il Centro Visti TLS Contact di Roma.
È consigliabile richiedere il visto al massimo tre mesi prima della data di inizio del lavoro e almeno tre settimane prima della partenza prevista. L'immigrazione del Regno Unito impiega circa tre settimane per elaborare la domanda di visto, ma i tempi potrebbero allungarsi in periodi di alta richiesta. È importante assicurarsi che la lettera di sponsorizzazione sia stata redatta di recente, al massimo tre mesi prima della richiesta.
Il costo del visto per lavoro varia in funzione della durata e del tipo di visto richiesto.
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Il nuovo piano di immigrazione del Regno Unito prevede diversi tipi di visto, tra cui:
Trovare lavoro a Londra o in altre città inglesi può essere semplice, se si sa dove cercare. È consigliabile iniziare la ricerca di lavoro online, sfruttando i numerosi siti web dedicati e la rete di agenzie e job centres, che in Gran Bretagna funziona molto bene ed è gratuita. Queste agenzie hanno contatti con tutti i tipi di imprese e possono offrire opportunità sia per professionisti specializzati che per chi cerca lavoro come commesso o cameriere.
Gli stipendi nel Regno Unito sono generalmente più alti rispetto all'Italia. Il salario minimo inglese è pari a circa £1315 (1460 euro) mensili per un lavoro full-time da 40 ore settimanali. Il salario medio in Inghilterra, invece, è di circa £30 mila all'anno, anche se varia a seconda della professione e della città.
Per gli Assistenti di Studio Odontoiatrico (ASO) italiani che desiderano lavorare all'estero, è importante valutare se il proprio attestato di qualifica è riconosciuto nel paese di destinazione. In alcuni paesi, la formazione è simile a quella italiana, mentre in altri è universitaria o non è prevista alcuna qualifica.
Le ASO che possono lavorare in Italia grazie a una documentata attività lavorativa di almeno 36 mesi negli ultimi 5 anni potrebbero non vedersi riconosciuto il titolo al di fuori del territorio italiano. In questi casi, sarà necessario conseguire l'attestato nel paese di destinazione.
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