Ti sei mai fermato a pensare a quanti denti hai in bocca? La risposta, apparentemente semplice, nasconde in realtà diverse sfaccettature legate all'età, alla genetica e persino alle abitudini di igiene orale. Questo articolo approfondisce il tema della dentatura umana, esplorando le differenze tra bambini e adulti, i tipi di denti, le anomalie più comuni e l'importanza di una corretta cura per mantenere un sorriso sano e splendente.
La prima distinzione fondamentale da fare è tra la dentatura decidua, tipica dei bambini, e quella permanente, che caratterizza l'età adulta.
Denti da Latte (Decidui): I bambini possiedono 20 denti da latte, chiamati anche decidui perché destinati a cadere. Questi denti iniziano a spuntare intorno ai 6 mesi di età e completano la loro eruzione entro i 2 anni e mezzo circa. La dentatura decidua è composta da:
È importante sottolineare che i denti da latte, pur essendo temporanei, svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo della masticazione, della fonazione e nella preparazione dello spazio per i denti permanenti. Una corretta igiene orale fin dalla tenera età è quindi fondamentale per preservare la salute dei denti da latte e favorire una corretta eruzione dei denti permanenti.
Denti Permanenti: Gli adulti, in genere, hanno 32 denti permanenti. Questi denti iniziano a sostituire i denti da latte intorno ai 6 anni e il processo si completa, nella maggior parte dei casi, prima dell'inizio dell'adolescenza. Fanno eccezione i denti del giudizio, che possono spuntare tra i 17 e i 25 anni, o anche più tardi. La dentatura permanente è composta da:
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Ogni dente, sia deciduo che permanente, è un'entità complessa con una struttura specifica e una funzione ben precisa. I denti si dividono in quattro tipi principali: incisivi, canini, premolari e molari.
Incisivi: Sono i denti frontali, a forma di scalpello, e hanno la funzione di tagliare il cibo. Sono 8 in totale, 4 nell'arcata superiore e 4 in quella inferiore. Si distinguono in incisivi centrali e laterali.
Canini: Sono i denti appuntiti situati ai lati degli incisivi. Hanno la funzione di strappare il cibo. Sono 4 in totale, 2 nell'arcata superiore e 2 in quella inferiore.
Premolari: Sono i denti situati tra i canini e i molari. Hanno la funzione di triturare il cibo. Sono 8 in totale, 4 nell'arcata superiore e 4 in quella inferiore. Sono anche chiamati bicuspidi.
Molari: Sono i denti più grandi e si trovano nella parte posteriore della bocca. Hanno la funzione di macinare il cibo in piccole particelle per facilitarne la digestione. Sono 12 in totale, 6 nell'arcata superiore e 6 in quella inferiore, includendo i denti del giudizio.
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Sebbene la norma preveda 20 denti decidui e 32 denti permanenti, esistono delle variazioni individuali che possono portare a un numero diverso di denti. Le due anomalie più comuni sono l'agenesia e i denti sovrannumerari.
Agenesia: Si verifica quando uno o più denti non si sviluppano. L'agenesia può interessare sia i denti da latte che quelli permanenti, ma è più frequente nei denti del giudizio, nei premolari e negli incisivi laterali superiori.
Denti Sovrannumerari: Al contrario, i denti sovrannumerari sono elementi dentari in eccesso rispetto alla norma. Questi denti possono avere una forma normale o anomala e possono erompere o rimanere inclusi nell'osso. La presenza di denti sovrannumerari può causare problemi di affollamento dentale, malocclusioni e difficoltà nell'eruzione dei denti permanenti.
I denti del giudizio, o terzi molari, meritano un'attenzione particolare. Sono gli ultimi denti a spuntare e spesso non trovano spazio sufficiente nell'arcata dentale, causando problemi come:
In molti casi, l'estrazione dei denti del giudizio è raccomandata per prevenire o risolvere questi problemi. Tuttavia, la decisione di estrarre o meno i denti del giudizio deve essere valutata attentamente dal dentista, tenendo conto della situazione clinica specifica di ogni paziente.
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Indipendentemente dal numero di denti che si possiedono, una corretta igiene orale è fondamentale per prevenire carie, gengiviti, parodontiti e altre patologie del cavo orale. Le buone abitudini di igiene orale includono:
Spazzolamento dei denti: Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, per almeno due minuti, utilizzando uno spazzolino a setole morbide e un dentifricio al fluoro. La tecnica corretta prevede di inclinare le setole dello spazzolino a 45° rispetto alla superficie dei denti e di eseguire movimenti delicati e circolari.
Uso del filo interdentale: Utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno per rimuovere la placca e i residui di cibo dagli spazi interdentali, dove lo spazzolino non riesce ad arrivare.
Collutorio: Utilizzare un collutorio al fluoro per rafforzare lo smalto dei denti e prevenire la carie.
Visite regolari dal dentista: Effettuare visite regolari dal dentista ogni sei mesi per un controllo e una pulizia professionale dei denti.
I dentisti utilizzano sistemi di numerazione per identificare in modo univoco ogni dente. Il sistema più diffuso a livello internazionale è il sistema ISO/FDI, che assegna un numero a ciascun dente in base al quadrante e alla posizione. Ad esempio, il dente 11 è l'incisivo centrale superiore destro, mentre il dente 46 è il secondo molare inferiore destro. Esistono anche altri sistemi di numerazione, come il sistema universale (o americano) e il sistema di Palmer.
Oltre alle anomalie nel numero dei denti, esistono diverse patologie che possono colpire la salute orale. Le più comuni sono:
Carie: È una delle patologie dentali più diffuse, causata dall'azione dei batteri che producono acidi che attaccano lo smalto dei denti.
Gengivite: È un'infiammazione delle gengive causata dall'accumulo di placca e tartaro.
Parodontite: È una patologia più grave che coinvolge l'infiammazione e la distruzione dei tessuti di sostegno del dente (osso e legamenti).
Erosione dentale: È causata dall'attacco degli acidi sullo smalto dei denti, provocando un assottigliamento e un indebolimento della struttura del dente.
Malocclusione: Si verifica quando i denti superiori e inferiori non si allineano correttamente durante il morso.
Bruxismo: È il termine medico per digrignare o serrare i denti involontariamente, spesso durante il sonno.
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