L'uso del dentifricio sul viso, in particolare sui brufoli, è un rimedio casalingo diffuso ma potenzialmente dannoso. Sebbene possa sembrare una soluzione rapida ed economica, l'applicazione di questo prodotto, formulato per l'igiene orale, può causare una serie di effetti collaterali indesiderati sulla pelle. Questo articolo esplora in dettaglio i rischi associati all'uso del dentifricio sul viso, le possibili complicazioni per chi soffre di condizioni dermatologiche preesistenti e suggerisce alternative più sicure ed efficaci per il trattamento dell'acne.
I dentifrici sono formulati per pulire e proteggere i denti, non per essere applicati sulla pelle. Contengono ingredienti come triclosan, perossido di idrogeno, bicarbonato di sodio e mentolo, che possono risultare aggressivi e dannosi per la cute.
L'uso del dentifricio sul viso può provocare reazioni allergiche a causa dei numerosi ingredienti che contiene, come fragranze e coloranti artificiali. Le persone con pelle sensibile o con una predisposizione alle allergie cutanee sono particolarmente a rischio. Anche una piccola quantità di dentifricio può scatenare una risposta allergica importante, con sintomi che vanno dal prurito e bruciore, fino a gonfiore e desquamazione. In chi ha una storia di dermatite allergica da contatto, l'applicazione di dentifricio può trasformarsi in un'esperienza estremamente dolorosa e può portare a lesioni che richiedono tempo per guarire.
Le sostanze abrasive del dentifricio, pensate per rimuovere le macchie dentali, possono causare danni microscopici alla pelle, rendendola ancor più vulnerabile e soggetta a infiammazioni e irritazioni. A lungo termine, questo può aumentare il rischio di cicatrici e discromie, poiché la pelle reagisce alle micro-lesioni con un'eccessiva produzione di pigmento, un fenomeno che tende a verificarsi specialmente nelle persone con pelle più scura.
La pelle ha un pH naturalmente acido, intorno a 4,5-5,5, mentre il dentifricio è generalmente molto alcalino, con un pH che può arrivare a 8-9. Applicare dentifricio su una pelle con un pH così diverso compromette il delicato equilibrio cutaneo e può danneggiare la barriera protettiva della pelle, rendendola vulnerabile agli agenti patogeni e alle infezioni. Chi soffre di condizioni come acne o eczema può peggiorare ulteriormente la propria condizione, poiché lo squilibrio del pH può aumentare la produzione di sebo come risposta naturale della pelle per ripristinare la sua barriera. Questo può portare a un peggioramento dei sintomi acneici, con un aumento di brufoli, comedoni e pustole.
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La pelle secerne più olio per cercare di difendersi dalla disidratazione causata dall'alcalinità del dentifricio, creando un circolo vizioso in cui la pelle si indebolisce ulteriormente e risulta più incline a infezioni e infiammazioni. Le persone con pelle grassa sono particolarmente a rischio, poiché la sovrapproduzione di sebo può esacerbare la comparsa di brufoli e comedoni, rendendo necessarie soluzioni specifiche e dermatologicamente testate.
L'applicazione di dentifricio su un brufolo provoca una disidratazione intensa, che può sembrare un vantaggio momentaneo, ma che in realtà è dannosa per la pelle. La pelle privata dell'umidità essenziale tende a formare croste, screpolature e a mostrare segni di invecchiamento prematuro. Questo effetto può portare a cicatrici permanenti, che richiederanno mesi, se non anni, per attenuarsi. Chi è soggetto a cicatrici post-acneiche è particolarmente a rischio: la pelle screpolata e disidratata è meno elastica e ha una capacità di guarigione molto limitata, il che favorisce la formazione di cicatrici visibili.
Inoltre, l'eccessiva disidratazione può causare un'irritazione profonda nei soggetti con pelle sensibile, compromettendo l'intera struttura cutanea e portando a danni irreversibili che possono essere difficili da trattare anche con prodotti professionali. Per chi desidera trattare l'acne senza danneggiare la pelle, l'uso di idratanti non comedogenici e di prodotti specifici può favorire la guarigione senza causare problemi a lungo termine.
Il dentifricio può rendere la pelle più sensibile ai raggi UV, a causa di ingredienti come il perossido di idrogeno, che aumenta il rischio di scottature e iperpigmentazione. Chi soffre di melasma o altre forme di iperpigmentazione dovrebbe evitare assolutamente l'uso di dentifricio sulla pelle, poiché può peggiorare la comparsa di macchie scure, visibili e difficili da trattare. Anche una breve esposizione al sole dopo l'uso del dentifricio può causare reazioni cutanee gravi, che richiedono mesi di trattamenti per essere risolte.
In particolare, chi ha la pelle chiara o già sensibilizzata da precedenti trattamenti acneici è molto più vulnerabile alla fotosensibilità. Il rischio di macchie e discromie è ulteriormente aggravato dall'effetto disidratante del dentifricio, che compromette la barriera cutanea e rende la pelle incapace di difendersi dai danni causati dai raggi solari. L'esposizione al sole senza protezione può portare alla comparsa di macchie marroni persistenti, rendendo necessario l'uso di creme specifiche e trattamenti schiarenti per uniformare il colore della pelle.
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Fortunatamente, esistono molte alternative più sicure ed efficaci per trattare i brufoli senza rischiare danni permanenti.
A differenza del dentifricio, queste alternative sono dermatologicamente testate e rispettano il naturale equilibrio della pelle.
Oltre al dentifricio, altri rimedi casalinghi come il bicarbonato di sodio e l'acqua ossigenata sono spesso utilizzati per trattare l'acne, ma presentano rischi significativi.
Sebbene non sia molto comune, è possibile sviluppare un'allergia al dentifricio. I sintomi possono variare a seconda degli ingredienti che la provocano e della gravità della reazione. Uno dei sintomi più comuni è la cheilite, un'infiammazione delle labbra che si manifesta con secchezza, dolore, bruciore, gonfiore, desquamazione e screpolature. Altri sintomi possono includere eruzioni cutanee attorno alla bocca.
Se si sospetta un'allergia al dentifricio, è importante interrompere l'uso del prodotto e consultare un medico o un dentista. Un professionista sanitario potrà eseguire dei test allergici per identificare la sostanza responsabile e consigliare un dentifricio alternativo.
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I dentifrici possono contenere numerosi potenziali allergeni, tra cui glutine, fluoruro, profumazioni e aromi. In passato, i derivati della cannella erano una causa comune di reazioni allergiche al dentifricio. Fortunatamente, il mercato offre numerose alternative per chi soffre di allergie, come dentifrici senza fluoruro o senza aroma di cannella.
La clorexidina è un antisettico utilizzato in alcuni collutori per prevenire infezioni dentali e dopo interventi dentistici. Tuttavia, il suo utilizzo deve essere supervisionato da un medico o da un esperto, poiché può causare effetti collaterali come macchie sui denti e sulla lingua. Inoltre, la clorexidina è sensibile ad alcuni ingredienti presenti nei dentifrici, quindi è importante evitare l'uso concomitante di collutori alla clorexidina e dentifrici generici.
I dentifrici sbiancanti sono spesso pubblicizzati come la soluzione ideale per un sorriso smagliante, ma è importante essere consapevoli dei loro limiti e dei potenziali rischi. Questi prodotti possono rimuovere solo le macchie superficiali causate da caffè, tè o alimenti con un'alta concentrazione di zucchero, ma non possono cambiare il colore naturale dei denti o rimuovere le macchie profonde.
Inoltre, i dentifrici sbiancanti contengono sostanze abrasive che possono danneggiare lo smalto dei denti se utilizzati in modo eccessivo. È quindi consigliabile utilizzarli con moderazione e sotto la supervisione di un dentista.
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