Il dolore ai denti può essere debilitante, e a volte i comuni analgesici non sono sufficienti. In determinate situazioni, una terapia antibiotica può essere raccomandata, se non addirittura necessaria, ma sempre sotto consiglio del proprio dentista. Questo articolo esplora l'uso degli antibiotici per le infezioni dentali, i tipi disponibili, quando sono necessari, e le alternative naturali.
Sebbene le cure fai-da-te siano da evitare, l'uso di antibiotici è spesso la soluzione più efficace per combattere infezioni legate ad ascessi, gengiviti, parodontite, estrazione del dente del giudizio e altri interventi. La bocca è un ambiente ricco di batteri, e diverse cause possono portare a infezioni, come la carie profonda, traumi dentali o scarsa igiene orale. Il risultato è un dolore intenso, pulsante, spesso accompagnato da gonfiore e ascesso. In presenza di tali sintomi, la terapia antibiotica ha uno scopo terapeutico.
L'uso di antibiotici è consigliato anche in pazienti con problemi cardiaci, più esposti al rischio di endocardite batterica, o in pazienti con un sistema immunitario compromesso.
La scelta dell'antibiotico dipende dalla specifica infezione e dalle condizioni del paziente. Ecco alcuni degli antibiotici più comunemente prescritti in odontoiatria:
Il dentista valuterà attentamente la situazione del paziente, l'età, le allergie, la gravità dell'infezione e la resistenza batterica prima di prescrivere l'antibiotico più adatto.
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La terapia antibiotica può essere utilizzata anche a scopo profilattico in pazienti con lesioni cardiache, in particolare quelli con storia di endocardite batterica, difetti cardiaci congeniti non riparati o sostituzione valvolare. In questi casi, l'antibiotico di elezione è l'amoxicillina (2g in unica somministrazione) o, in caso di allergia alla penicillina, la clindamicina (600mg), la claritromicina o l'azitromicina (500mg) o la cefalexina (2g).
Come per la maggior parte dei farmaci, anche gli antibiotici per i denti possono causare controindicazioni ed effetti indesiderati. Reazioni allergiche (anche gravi), nausea, diarrea e mal di stomaco sono tra i più comuni. Per questo motivo, i dentisti tendono a prescrivere antibiotici con maggiore cautela rispetto al passato, per evitare lo sviluppo di batteri resistenti.
L'uso eccessivo di antibiotici ha portato allo sviluppo di batteri resistenti, un problema di salute pubblica globale. Si stima che entro il 2050, le infezioni batteriche potrebbero causare circa 10 milioni di morti all'anno, superando i decessi per tumore, diabete o incidenti stradali. Pertanto, la prescrizione di antibiotici in odontoiatria deve essere fatta in modo oculato e attento.
In caso di dolore acuto e gonfiore, è fondamentale eliminare la causa dell'infezione. Se è presente pus, è necessario drenarlo ("ubi pus, ibi evacua"), una manovra che allevia la pressione sui tessuti. Successivamente, si procede con i trattamenti odontoiatrici, come pulpotomia/pulpectomia (in urgenza) e trattamento canalare, se il dente può essere recuperato. Gli antibiotici sono prescritti solo se il paziente presenta un coinvolgimento sistemico, come febbre alta.
Gli antibiotici combattono le infezioni batteriche, mentre i FANS (Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei) alleviano il dolore e riducono l'infiammazione. I FANS non hanno alcun effetto sulle infezioni batteriche e non possono sostituire gli antibiotici, ma possono essere usati insieme per gestire il dolore e l'infiammazione associati alle infezioni dentali. Gli antidolorifici più utili per controllare il dolore associato all'ascesso sono l'Ibuprofene (Brufen, Moment) a una dose di 200-400 mg ogni 4-6 ore dopo i pasti. Non assumere oltre 2,4 grammi al giorno. È consigliata la protezione gastrica per chi soffre di patologie dell'apparato digerente. In caso di febbre si può ricorrere al Paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan).
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Gli antibiotici naturali sono sostanze derivate da piante o altri organismi con proprietà antibatteriche, come l'allicina (aglio), la propoli d'api e l'olio di origano. Tuttavia, la loro efficacia nel trattamento delle infezioni dentali è limitata. Possono offrire un certo sollievo e supporto al sistema immunitario, ma generalmente non sono efficaci come gli antibiotici farmaceutici nel trattamento di infezioni gravi o complicate. La ricerca scientifica sugli antibiotici naturali è ancora in corso e non fornisce risultati definitivi. Non ci sono evidenze scientifiche per rimedi omeopatici che curano infezioni.
L'ascesso dentale è una raccolta di pus all'interno o attorno al dente causata da un'infezione batterica. I sintomi possono variare da un dolore debole a un dolore molto forte, pulsante, accompagnato da rossore e gonfiore della gengiva che può estendersi alla guancia, all'occhio e alla gola. A volte il dolore iniziale può scomparire quando inizia il gonfiore.
Il trattamento prevede la rimozione del pus tramite drenaggio o terapia canalare. Gli antibiotici, come l'amoxicillina o il metronidazolo, possono essere prescritti per combattere l'infezione e prevenire la sua diffusione. È importante completare il ciclo di antibiotici, anche se i sintomi migliorano prima della fine del trattamento.
Per mantenere una buona salute orale e prevenire la necessità di antibiotici, è fondamentale:
La gengivite è un'infiammazione delle gengive causata principalmente dalla placca batterica dovuta a una scarsa igiene orale. I sintomi includono gengive infiammate, gonfie e sanguinanti. La cura prevede una corretta igiene orale, sedute di igiene orale professionale e, in alcuni casi, farmaci antinfiammatori come ketoprofene o ibuprofene. Un collutorio a base di clorexidina può aiutare a contrastare i batteri. In casi particolari, come gengivite ulcero-necrotizzante o parodontite avanzata, possono essere prescritti antibiotici.
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Gli antibiotici più comunemente prescritti per le gengive infiammate includono l'amoxicillina (con o senza acido clavulanico) e il metronidazolo (spesso in combinazione con amoxicillina o ciprofloxacina). È fondamentale rispettare l'orario di assunzione e seguire le indicazioni del dentista. Gli antibiotici andrebbero assunti lontano dai pasti per evitare interferenze con l'assorbimento del farmaco.
Alcune classi di antibiotici possono essere controindicate in caso di insufficienza renale o epatica. È importante informare il dentista di eventuali farmaci assunti per evitare interazioni sfavorevoli. Gli antibiotici possono causare effetti collaterali, come nausea, vomito e diarrea.
A volte, il mal di denti non passa nemmeno con l'antibiotico a causa di diversi fattori, come la gravità dell'infezione, il tipo di antibiotico prescritto, le condizioni generali del paziente o la resistenza batterica. In questi casi, è fondamentale consultare nuovamente il dentista per valutare un trattamento alternativo.
È fondamentale assumere antibiotici solo su prescrizione medica. L'uso improprio di antibiotici può aggravare il problema dell'antibiotico-resistenza.
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